STADI DI MATURAZIONE
Fare
il punto della …situazione,…navigazione del “corpo” nel pellegrinaggio della
vita.
Il
meglio dell’esistente è il peggio nella sua capacità di evidenziare la propria
esistenza
Viceversa
il migliore nell'evidenziare la propria esistenza è l’esistente che
maggiormente incarna il male quale noi esseri viventi dobbiamo subire e
sopportare.
Il
meglio dell’esistente si trova immerso maggiormente nel silenzio che nel
fragore.
Il
meglio dell’esistente è numeroso ma per le caratteristiche che lo
contraddistinguono è maggiormente ignoto soprattutto tra i suoi esemplari
rappresentativi, viventi ma isolati.
Anche
se consapevoli del MALE e dei suoi rappresentanti i migliori non possono
contrastarli e il Male stesso più in generale, senza modificare la propria
natura e trasmutarla proprio in quella che si vorrebbe contrastare e debellare.
Purtroppo
saranno i rappresentanti più immaturi del meglio che, abbandonando il loro
percorso di perfezione nell'esistenza, approderanno ad un’azione contraddittoria
quanto inefficace nel perseguire l’obbiettivo impossibile di distruggere o
peggio ancora modificare la natura del MALE esistente
e scivolare piano piano in
un’involuzione della propria natura trascinandola nella dimensione
dell’anelito mai pago e mai soddisfatto.
La
realtà dell’esistente migliore consiste nella progressiva e continua
stupefazione.
Per
questo non è necessario il ricorso ad una chimica naturale o artefatta. E’
proprio il mantenimento nel riconoscimento della propria natura che
consente di rimanere aperti al tutto che permea e circonda l’esistenza e
con ciò stesso riuscire più e più volte a stupirsi della meraviglia che
l’esistenza suscita come vibrazione del corpo, vero e unico testimone di
tutto questo farsi e disfarsi costante e magicamente stabile.
Per
questi motivi entrare o uscire dallo stato di perfezione del migliore
è continuamente possibile ma solo a condizione di riconoscersi quale
corpo e lasciarlo libero di esistere senza dettare i tempi della sua maturazione, dei gradi di maturazione
e perfezionamento che esso
deve
vivere pagandone il prezzo direttamente anche a costo di annichilire nel
tentativo.
E’ altre sì evidente quindi come il MALE si configura come quella assenza dell’atto di riconoscere
la propria natura. Il non riconoscere la propria natura manterrà
l’essere in uno stato di imperfezione al quale però faranno da corredo anche
azioni e atteggiamenti imperfetti. E quanto più si permane in questo stato
tanto più prende forma un abisso di affastellato e indomabile desiderio
impossibile da appagare in quanto ha alla sua radice un essere improprio e
perciò non corrispondente né a quelle azioni, né a quei atteggiamenti ,né
infine a quella impossibile catena di desideri innescata da quelle azioni.
Infine
non dimentichiamo che riconoscersi significa capire di essere in grado
di stupefarsi e decidere di mantenere questo stato in cui procedere e maturare
progressivamente senza mai ritenere di avviare costruzioni in grado di
custodire e conservare lo stadio di maturazione raggiunto. Dietro al meglio
dell’esistenza infatti non rimarrà altro che la effimera scia di un corpo
solcante l’immensità del mare.